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Il primo condominio energeticamente autarchico al mondo: un progetto realizzato a Brütten, vicino Winterthur, dalla fondazione Umwelt Arena in collaborazione con alcuni partner. Costruito sette anni fa, ora i residenti stilano un bilancio e spiegano cosa rende questo edificio così efficiente dal punto di vista energetico.
Sin dall’inizio, nel giugno 2016, il condominio era considerato un progetto pionieristico e rivoluzionario tra gli edifici ad alta efficienza energetica. Ma cosa rende questo progetto avanguardistico così unico?
Anche da lontano si nota che qualcosa in questa casa è diversa dalle altre, infatti il tetto e le facciate sono ricoperte dagli inconfondibili moduli fotovoltaici, che producono pregiata elettricità per il condominio con un’efficienza impressionante. Su circa 1000 metri quadrati, vengono generate circa 88'000 chilowattora all’anno. Questo edificio residenziale ha dimostrato di poter fare a meno del rifornimento di energia esterna. Ciò è possibile grazie alla combinazione intelligente di energia solare, accumulo a bassa dispersione, recupero efficiente e utilizzo responsabile delle risorse. Perché anche se il sole è sempre in cielo, durante i mesi invernali la resa è minore. Ma allora come viene superata la sfida di immagazzinare l’energia prodotta e poi distribuirla in modo efficiente durante tutto l’anno?
Poco dopo l’inizio dei lavori di costruzione, sono stati inseriti nel sottosuolo due grandi serbatoi d’acqua, ciascuno della capacità di 125'000 litri, che immagazzinano energia termica a lungo termine sotto la casa. Ma non è tutto: il condominio dispone anche di batterie al litio-ferro fosfato, che contribuiscono a stoccare l’energia in eccesso e a colmare la carenza di elettricità a breve termine, fino a tre giorni. A seconda della disponibilità, la sofisticata tecnologia abitativa utilizza l’accumulo a lungo termine, le sonde geotermiche, l’aria ambientale o il caldo residuo della pompa di calore. Così, si dovrebbe riuscire a generare il massimo di energia termica con la massima efficienza possibile.
L’efficienza con cui i residenti vivono nel primo condominio energeticamente autarchico, è dimostrata anche dal fatto che consumano molta meno energia rispetto alla media svizzera. A titolo di paragone, una famiglia di quattro persone consuma mediamente circa 4400 kWh all’anno, mentre qui se ne consumano solo circa 2200 kWh per nucleo familiare. E senza dover rinunciare a qualcosa, dato che apparecchi e impianti nelle abitazioni sono modelli particolarmente efficienti dal punto di vista energetico. Anche l’illuminazione funziona con lampade LED che consumano solo circa 220 kWh all’anno per abitazione. Alcuni accorgimenti particolarmente intelligenti: l’ascensore funziona con il recupero d’energia, immettendo elettricità nel sistema durante la discesa, e si recupera perfino il calore residuo dell’acqua della doccia.
Durante una giornata estiva, basta un’ora di sole per coprire il fabbisogno energetico di tutto l’edificio per 24 ore. Fin qui tutto positivo, ma cosa succede con l’energia in eccesso? E come viene soddisfatto il fabbisogno di elettricità quando per giorni piove ed è nuvoloso? Oltre ai due serbatoi pieni d’acqua, ci sono altri due serbatoi contenenti idrogeno, che contribuiscono a immagazzinare e processare l’energia in eccesso. Funziona così: l’acqua viene scissa in ossigeno e idrogeno mediante elettrolisi. L’idrogeno viene quindi stoccato nei serbatoi pressurizzati ad una pressione di 30 bar. Dopodiché, per mezzo di una cella a combustibile, può essere trasformato nuovamente in energia che va a finire nell’accumulatore. L’acqua rimanente viene riconvertita in idrogeno durante la successiva elettrolisi. L’impianto di produzione di idrogeno è molto complesso e costoso per un condominio di queste dimensioni. Ma rappresenta la base per fare sì che i residenti non congelino d’inverno e siano sempre riforniti di elettricità in maniera affidabile.
Gli immobili costituiscono all’incirca un terzo del consumo energetico totale in Svizzera. Grazie a questo e ad altri progetti pionieristici, possiamo seguire nella realtà come funziona la vita energeticamente autarchica, quali sono le sfide esistenti e come vanno superate. Infatti per raggiungere gli obiettivi climatici 2050, occorre ripensare il modo in cui costruiamo le case. Questo condominio innovativo dimostra chiaramente che è conveniente edificare in modo efficiente dal punto di vista energetico, perché ne beneficiano tutti: i residenti grazie alle minori spese condominiali, i proprietari grazie a meno alloggi sfitti e l’ambiente grazie alla totale mancanza di emissioni di CO2. Attualmente in Svizzera ci sono solo altre due case costruite secondo il modello del condominio di Brütten. C’è da sperare che presto ne seguano altre.