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Data 11. novembre 2019
Tempo di lettura 3 Minuti

Introduzione alla smart home: a cosa fare attenzione

Oggi l’automazione degli edifici offre possibilità pressoché infinite per incrementare il comfort e l’efficienza energetica. Ciò che molti non sanno è che la predisposizione costa meno di quanto si pensi, ma apre tutta una serie di possibilità per il futuro. Vi dimostriamo perché conviene pensare a lungo termine quando si tratta di domotica.

Il termine «smart home» o «casa intelligente» viene utilizzato molto spesso. Ma cosa significa esattamente? In definitiva, con «intelligente» si può designare tutto ciò che toglie lavoro, come ad esempio un robot tagliaerba. Ma è ancora «più intelligente» se il sistema d’irrigazione si arresta mentre il prato viene tosato, poiché i due elementi comunicano tra loro. Si tratta dunque di una faccenda graduale: più le varie funzioni e operazioni sono interconnesse, più la casa diventa «intelligente». È quindi importante che si abbia in mente un piano ben preciso: cosa deve saper fare la casa? Che cosa ha senso e cosa no? Allora è assolutamente il caso di rivolgersi a un elettricista per una consulenza preliminare.

Chi è lungimirante resta flessibile

Chi, anche dopo aver parlato con lo specialista, non sa ancora quanto debba diventare «intelligente» la propria abitazione – nuova o ristrutturata che sia – dovrebbe perlomeno rendere «smarthome ready» l’installazione, ossia pronta per essere l’impalcatura di future espansioni. In questo caso, l’intero traffico dati scorre attraverso un cavo BUS e i singoli componenti sono collegati con il sistema KNX. Gli abitanti della casa non si accorgono di niente, ma l’impianto può essere adattato e ampliato facilmente in un secondo momento. Un altro aspetto è la sicurezza: grazie a questo cablaggio i dati restano all’interno della casa e non confluiscono in un server esterno situato da qualche parte nel mondo.

Non risparmiare nel posto sbagliato

Lo scetticismo nei confronti di impianti del genere è molto diffuso: molti, quando pensano a una«smart home», pensano a tutta una serie di accessori e credono che un sistema del genere costi un sacco di soldi. A causa di questi pregiudizi molte persone optano per un’installazione convenzionale, ossia per qualcosa che era già standard 40 anni fa. A prima vista, così si può risparmiare, ma chi più tardi vorrebbe adeguare o espandere l’impianto, deve attingere più a fondo nel borsellino. Infatti, il dispendio in termini di lavoro e di spesa aumenta esponenzialmente. Chi investe un po’ di più all’inizio, in seguito si lascia aperte tutte le opzioni.

Costi aggiuntivi moderati

Spesso le potenziali prospettive di una casa intelligente vengono scoraggiate dai presunti costi iniziali. Ma a quanto ammontano esattamente questi costi? Secondo l’esperienza degli specialisti, per un’installazione «smarthome ready» bisogna calcolare un 10-15% in più rispetto a un’installazione convenzionale. Comparata a tutto quello che sarà possibile in futuro, questa spesa aggiuntiva viene subito relativizzata. Spesso, infatti, si dimentica come possono mutare rapidamente i bisogni. Inoltre, una casa aggiornata all’ultimo stato tecnologico, conserva nettamente meglio il proprio valore. Concludendo: «smarthome ready» offre un valore aggiunto significativo con costi aggiuntivi trascurabili.

Di quanta tecnologia c’è bisogno?

Ognuno deve scoprire da sé se vuole e se ha bisogno di una casa intelligente. Prima però di optare per un’installazione convenzionale, bisognerebbe riflettere sul fatto che in altri settori un’elettronica di base è già da tempo lo standard. Ad esempio, l’industria dell’auto: oggi praticamente qualsiasi vettura è dotata di alzacristalli elettrici, anche se si potrebbe benissimo girare la manovella – e nessuno lo mette in dubbio. Perché allora per gli edifici dovrebbe essere diverso? Perciò vi consigliamo: mettete tutta la tecnologia indispensabile, e se ne volete di più, potrete dotarvene successivamente. Le soluzioni flessibili con possibilità di collegamento in rete presentano quindi dei vantaggi. Se alla fine la casa dovrà diventare completamente intelligente, lo deciderà esclusivamente il proprietario. Una volta però che gli edifici sono muniti di connessione digitale, in seguito possono essere facilmente programmati in modalità «smart».

Efficienza energetica in prospettiva

Oltre all’aspetto delle comodità, un altro argomento correlato alla domotica è il potenziale risparmio energetico. Infatti: più la casa è intelligente, meglio può essere sfruttata. Con una buona regolazione, si può risparmiare tranquillamente il 30% dei costi di riscaldamento. Se vi si integra anche l’ombreggiatura, la cifra aumenta ulteriormente. E se poi vi si aggiunge un impianto fotovoltaico, si può perfino produrre in proprio una parte di elettricità. E se infine si accoppia il tutto a una stazione meteorologica, il boiler riscalderà l’acqua principalmente quando splende il sole. E questo è davvero il non plus ultra dell’efficienza energetica!

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