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Combinare perfettamente sostenibilità e qualità della vita: si può fare, come dimostra il progetto SonnenparkPLUS. Oltre che per la sua efficienza energetica e l’impiego di materiali naturali, questo condominio colpisce soprattutto per l’impianto solare integrato e per il comfort esclusivo. Inoltre, la tecnologia domestica intelligente garantisce che anche all’interno dell’edificio tutto fili liscio.
Una casa che si fonde perfettamente con i dintorni, impattando così il meno possibile sull’ambiente: era l’obiettivo dichiarato da Arento AG per il progetto denominato Sonnenpark (parco solare) PLUS. Si tratta di una palazzina plurifamiliare che stabilisce nuovi standard in termini di efficienza energetica, sostenibilità e comfort. E senza pesare sulle tasche dei residenti: l’affitto è superiore soltanto del 7% alla media del quartiere.
Che la casa sia stata realizzata nella sua forma attuale è grazie anche alla comunità di eredi proprietaria del terreno su cui sorge. Per loro la sostenibilità era più importante della massimizzazione del profitto e quindi non si sono limitati a tenere in considerazione il miglior offerente, ma l’offerta che proponeva di edificare un oggetto sostenibile e significativo. Il condominio, composto di dieci appartamenti su cinque piani, copre gran parte del proprio fabbisogno energetico grazie a moduli fotovoltaici posti sul tetto e sulla facciata. L’elettricità prodotta in questo modo basta sia per la corrente domestica sia per il riscaldamento e l’acqua calda: perfino l’automobile elettrica condivisa fra tutti i residenti è alimentata dall’energia solare.
L’obiettivo era quello di essere il più autonomi possibile dall’approvvigionamento elettrico esterno. Ma subito è stato chiaro che ciò non era possibile con un impianto solare convenzionale sul tetto, ma che per produrre energia bisognava sfruttare anche le facciate e i balconi con moduli di vetro e trasparenti. Integrare i moduli solari direttamente nel rivestimento dell’edificio è conveniente soprattutto per le nuove costruzioni. Infatti, il rivestimento convenzionale delle facciate viene sostituito dall’impianto solare: è interessante in termini di costi e fornisce ulteriore energia utile. Oltretutto: da fuori non si vedono differenze, perché i moduli si fondono esteticamente alla perfezione con l’aspetto generale.
L’involucro e gli spazi interni della casa sono coordinati tra loro in modo raffinato. Il sistema di comando dell’intero edificio funziona tramite KNX. Da un lato ciò apre tutte le possibilità di applicazione per smart home, dall’altro la tecnica integrata è quasi invisibile. I residenti praticamente non se ne accorgono. Ma la vera particolarità sta nella distribuzione dell’energia solare: infatti, affinché l’energia prodotta possa essere sfruttata in modo ottimale, i condomini e gli inquilini si sono uniti per formare una comunità di autoconsumo.
Il vantaggio: la casa ha un unico contatore di corrente, che registra sia l’immissione di elettricità nella rete pubblica sia il suo acquisto dall’azienda elettrica e misura il consumo totale dell’edificio. Ne consegue, dunque, una riduzione dei costi da parte del fornitore esterno e il consumo energetico delle singole unità abitative viene calcolato all’interno della comunità. I dati del consumo vengono elaborati da un sistema di gestione intelligente. Così facendo, il funzionamento dei principali elettrodomestici può essere ottimizzato. Ciò significa, ad esempio, che la lavatrice, l’asciugatrice e la lavastoviglie si accendono quando c’è abbastanza energia solare a disposizione. Ma la tecnologia domestica intelligente non finisce qui: sono collegati in rete anche le tende da sole, il riscaldamento e l’illuminazione. Così, per esempio, le lamelle delle tapparelle si orientano a seconda della posizione del sole per ombreggiare in modo ottimale. Naturalmente, i residenti possono adattare completamente il sistema di comando ai propri bisogni, avendo tutto sotto controllo via app o pannello tattile.
Al comfort dei residenti ci pensano, oltre al sistema di comando intelligente, l’esclusiva tecnica di costruzione e le materie prime utilizzate. Anche in questo caso si è puntato alla sostenibilità: l’involucro dell’edificio consiste principalmente in legno, mentre la carta di giornale riciclata funge da isolante. All’interno della costruzione sono state inserite complessivamente 25 tonnellate di argilla. In questo strato di argilla di circa 5 cm di spessore ci sono le tubature, all’interno delle quali in inverno scorre l’acqua calda mentre in estate l’acqua fredda. Calore e fresco vengono prelevati dal terreno tramite due sonde geotermiche e trasferiti all’acqua. Un sistema intelligente, che serve sia da riscaldamento sia da raffreddamento e che, combinato con la ventilazione comfort con sensore di CO2, fa sì che l’interno della casa sia climatizzato in modo ottimale durante tutto l’anno.
Progetti come quello del SonnenparkPLUS recitano ancora un ruolo pionieristico nel panorama edilizio svizzero. Tuttavia, sarebbe auspicabile che in futuro qualcosa di questa casa modello venisse adottato come standard. Comunque sia, già oggi in una buona metà delle nuove costruzioni viene inserita un’automazione: in ogni caso, vale la pena incorporare almeno la struttura di base in vista di future espansioni tecnologiche. Una volta che ce l’hai, ce l’hai. A proposito di standard: con l’etichetta «Minergie-P» vengono contrassegnati quegli edifici che presentano il massimo livello in fatto di efficienza energetica e caratteristiche di comfort. Il SonnenparkPLUS supera addirittura questo standard: il fabbisogno energetico è, infatti, inferiore del 10% ai valori richiesti. Per questo motivo, nel 2018 l’Agenzia Solare Svizzera ha conferito al progetto il prestigioso «Premio solare per gli edifici a energia positiva». Un riconoscimento meritato per un progetto che va nella direzione giusta. E un segnale all’industria edile che potrebbe aprire la strada a ulteriori progetti sostenibili.
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