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La Strategia energetica 2050 è la risposta ad un’accresciuta consapevolezza ambientale, al calo dei prezzi dell’energia e alle nuove tecnologie. È stata approvata nel 2011 dal Consiglio federale e sarà attuata gradualmente.
La Strategia energetica 2050 mira a preservare gli elevati standard di approvvigionamento della Svizzera. Contemporaneamente, si vuole ridurre il carico ambientale legato allo sfruttamento energetico. Sono i principi su cui si basa il primo pacchetto di misure della Strategia energetica, ossia la revisione della legge sull’energia. Essa è in vigore dal 2018 e ha i seguenti obiettivi: ridurre il consumo energetico, promuovere le energie rinnovabili, aumentare l’efficienza energetica e uscire dal nucleare.
Il primo pacchetto di misure della Strategia energetica verrà introdotto entro il 2035. Esso si prefigge, tra l’altro, di ridurre del 43% il consumo di energia in Svizzera. Il sistema migliore per raggiungere tale obiettivo è di incrementare l’efficienza energetica. Ma come si fa esattamente? Innanzitutto, negli edifici c’è ancora molto potenziale di risparmio: infatti, essi costituiscono circa il 45% del consumo energetico svizzero. La maggior parte della dispersione d’energia avviene in abitazioni vecchie e male isolate. Perciò, mediante il programma di costruzione, i Cantoni e la Confederazione sostengono con sussidi il risanamento energetico degli edifici. Naturalmente, vengono sussidiati quei proprietari di alloggi che sostituiscono l’energia fossile con quella rinnovabile, ad esempio tramite un impianto fotovoltaico.
Il consumo di energia dovrebbe scendere anche nella circolazione stradale e per gli apparecchi elettrici. Di conseguenza, sono state inasprite le norme sulle emissioni di CO2 delle automobili, mentre le prescrizioni tecniche fanno sì che gli elettrodomestici consumino sempre meno. Tuttavia, è importante che anche le imprese sostituiscano apparecchi e impianti poco efficienti. A lungo termine anche loro possono così ridurre i costi.
Un altro provvedimento è l’uscita graduale dall’energia nucleare. Le centrali atomiche esistenti resteranno in funzione fintanto che sono sicure. Dopo il loro spegnimento, però, non saranno più sostituite. In altre parole: non se ne costruiranno di nuove. Per contro il Consiglio federale promuove maggiormente le energie rinnovabili disponibili sul territorio, come acqua, sole, vento, geotermia e biomassa. L’obiettivo: più si utilizzano, meno il nostro paese dipende dalle energie fossili d’importazione. E così si creano anche posti di lavoro e investimenti in Svizzera.
Introdotta nel 2009, la rimunerazione per l’immissione in rete a favore dei produttori di elettricità da fonti rinnovabili è stata modificata leggermente. Da gennaio 2018 i gestori con impianti di una determinata grandezza dovranno commercializzare da sé la loro elettricità. Così il vantaggio è doppio: essi guadagnano sulla vendita di elettricità e ricevono i premi per l’immissione in rete. Di conseguenza sono più motivati ad alimentare la rete pubblica quando la domanda è particolarmente elevata. Un’altra novità è che ricevono una rimunerazione unica i proprietari di impianti fotovoltaici fino a 100 kW, mentre finora veniva concessa solo per gli impianti fino a 30 kW.
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